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Calcio

CALCIO DILETTANTI / Domani giornata decisiva per i verdetti: rompicapo e dita incrociate

La Lnd si riunisce a Roma per prendere provvedimenti che poi il Consiglio Federale a giugno dovrà approvare. Caos con la LegaPro

JESI, 21 maggio 2020 Domani 22 maggio il Consiglio della Lnd farà le sue valutazioni ed avanzerà proposte che proporrà al Consiglio Federale, al quale spetta l’ultima decisione, che si riunirà di nuovo i primi giorni di giugno.

In sostanza si dovrà decidere sui verdetti che riguardano promozioni e retrocessioni oltre ai criteri per eventuali ripescaggi ma, affinchè tutto ciò risulti alla fine ufficiale, bisognerà appunto attendere il prossimo Consiglio Federale.

Varie tuttavia le ipotesi sul tavolo.

La prima è quella espressa da sempre da più parti e da molti esponenti dei Comitati Regionali della Figc domani presenti con propri rappresentanti al tavolo della riunione, fisicamente o in video conferenza, ed è quella di procedere alle promozioni e di bloccare le retrocessioni.

Un’altra ipotesi vuole un congelamento totale della stagione (ma qui i ricorsi saranno infiniti) oppure quella di far retrocedere solo le ultime (rischio analogo sui ricorsi).

Ma è sufficiente leggere le classifiche della serie D per capire che sarà un rompicapo. In più della metà ci sono situazioni che vedono in fondo alla graduatoria squadre con gli stessi punti oppure penultima e ultima con un sol punto di distacco. Addirittura una situazione dove l’ultima ha solo un punto di distacco ma pure una partita in meno. Come si farà a far capire alle ultime di dover retrocedere?

Per quanto riguardano poi gli scenari futuri, tutto è in alto mare e nessuno sa come e quando ricominciare l’attività con il rischio concreto di dover rimandare tutto addirittura gennaio 2021.

Nella riunione citata si discuterà anche dei costi che le società dovranno affrontare per iscrizione alla prossima stagione e l’ipotesi è quella di scontare di un terzo le spese a loro carico ma sono sempre costi.

Ci potrebbe anche essere una sorta di gratuità totale per le iscrizioni ma questa dipenderà molto dalle risorse che il Governo metterà a disposizione.

Alla vigilia della riunione della Lnd dunque è fin troppo evidente che gli scontenti non mancheranno con tanti club pronti ai ricorsi e ad adire le vie legali.

Anche se sarà difficile per tutti però far valere i propri diritti nelle opportune sedi complice il Decreto Rilancio che ha accorciato i tempi della Giustizia Sportiva prevedendo un unico ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni e poi, in via amministrativa, al Tar e in secondo grado al Consiglio di Stato.

Oltre alle ipotesi sopra espresse montano altre considerazioni sui criteri da adottare come quelle avanzate da un noto quotidiano sportivo nazionale dove viene preannunciato che a salire dalla serie D in Serie C sarebbero le prime di ognuno dei nove gironi mentre a retrocedere in Eccellenza, senza appello, le ultime quattro di ognuno dei nove gironi.

In pratica, nei numeri, si rispecchierebbe i canoni del regolamento ma a otto giornate dalla conclusione prendere un provvedimento del genere, con ancora 24 punti a disposizione, sarebbe fin troppo punitivo.

Se così sarà, nel caso del girone F della serie D a retrocedere sarebbero le marchigiane Sangiustese e Jesina ma anche Avezzano e Chieti.

Mentre in Eccellenza a scendere di categoria toccherà a Sassoferrato Genga, San Marco Lorese, Grottammare.

Comunque la si guarda e comunque andrà la previsione che la protesta divamperà è davvero forte. 

Il calcio sta tirando fuori tutto il peggio di se.

Le altre Federazioni da tempo hanno detto stop ai campionati congelando le classifiche, dunque né promozioni né retrocessioni né scudetto,  e nessuno ha alzato un dito.

Quello che succede nel calcio è unico. L’esempio della serie C è eloquente.

La Lega aveva dichiarato, tutte le società concordi, di non voler più giocare mentre il Consiglio Federale ha ribaltato quel volere dicendo di ritornare in campo.

Oggi il presidente della LegaPro Ghirelli ha dichiarato senza mezzi termini che la Serie C non è in grado di far riprendere i campionati perché i club non sono in grado di mettere in atto il protocollo sanitario e quindi non potendo salvaguardare la salute di tutti la ripresa è impossibile. Si è passati insomma ad un braccio di ferro.

Considerato che la serie C è composta da 60 club figuriamoci se il braccio di ferro sarà attuato nei dilettanti dove la Lnd rappresenta ben 12350 società per 66025 squadre e oltre 1milione di tesserati.

Un caos.

Evasio Santoni

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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