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Calcio

Calcio, “Gabrigol” e il “Mancio”, la prima gioia in A nella stessa porta

Un curioso particolare lega i due campioni jesini. La prima rete in A siglata nella stessa porta del medesimo Stadio. Per entrambi infatti, il “Sinigaglia” rappresenta un luogo speciale

JESI, 17 dicembre 2024 – Non si sono ancora spenti gli echi della prima rete in A dello jesino Alessandro Gabrielloni, evento da festeggiare e sottolineare giustamente con tanto clamore, sia per l’incredibile storia vissuta dall’attaccante dal suo approdo al Como, sia per l’affetto incredibile della Jesi calcistica che gli è sempre stata vicina sin dal suo esordio in maglia leoncella da giovanissimo, fino al debutto in A.

Alessandro Gabrielloni festeggiato dai compagni di squadra dopo la rete dell’1-0 contro la Roma di domenica scorsa (foto profilo FB ufficiale Como Calcioi)

Ma c’è un altro particolare, incredibile, che lega “Gabrigol” a un altro campione jesino, il grande Roberto Mancini.

Il gol appena segnato domenica scorsa con la Roma infatti, è stato realizzato non solo nello stesso Stadio dove il “Mancio” mise a segno la sua prima rete in carriera in A, il “Sinigaglia” di Como, ma anche nella stessa porta, sotto la Curva Nord, cuore pulsante della tifoseria comasca.

Mancini infatti, allora al Bologna, siglò la sua prima rete in carriera nel lontano 4 ottobre 1981 a Como, la prima di una lunghissima serie, che lo ha visto poi raggiungere tantissimi traguardi e diventare nel corso degli anni uno dei giocatori più importanti della storia del calcio italiano.

Roberto Mancini con la maglia del Bologna nella stagione 1981/82 (foto Wikipedia)

Era un Como-Bologna, che si concluse col punteggio di 2-2 grazie alle reti di Nicoletti e De Rosa per i lariani, e di Pileggi e Mancini per i felsinei, con l’attaccante jesino che pareggiò i conti nel finale, al 78’, regalando un punto prezioso ai suoi.

Purtroppo, la stagione non si concluse bene per entrambe le formazioni, che andarono incontro ad un’amarissima retrocessione in Serie B, insieme al Milan. Il Bologna poi, in preda a grandi difficoltà finanziarie, si vide praticamente costretta, per far cassa, a cedere il gioiellino alla Sampdoria, dove Roberto Mancini iniziò un percorso incredibile prima di concludere una carriera strepitosa con la maglia della Lazio, passando per la Nazionale.

Un unico filo conduttore che lega quindi i due, entrambi originari poi del “Prado”, il noto quartiere jesino, oltre agli stessi inizi con la maglia dell’Aurora al Campo Sportivo “San Sebastiano” che, come in un segno del destino, sta a testimoniare per entrambi, capitani e bandiere delle rispettive società, un qualcosa di davvero speciale, sperando che per “Gabrigol” sia soltanto l’inizio di una altrettanto lunga serie di reti.

©riproduzione riservata

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