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Calcio

Prima Categoria / Filottranese, l’intervista esclusiva al presidente Giachetta: “Per fare calcio a questi livelli bisogna essere uniti”

A tre giorni dalla fine del suo mandato, il numero uno della società biancorossa racconta in esclusiva a Vallesina.TV i suoi anni alla guida del club

FILOTTRANO, 27 giugno 2024 – Mauro Giachetta, presidente della Filottranese dal 2022 al 2024, ha deciso di raccontare a Vallesina.TV i suoi due anni alla guida della società biancorossa di Filottrano. A tre giorni dalla fine del suo mandato, con scadenza 30 giugno 2024. “Lascio una Filottranese con i conti a posto e con il record di presenze al San Giobbe. Non abbiamo mai detto di voler ‘ammazzare’ i campionati: le partite vanno prima giocate. C’è bisogno di unità per far calcio a questi livelli, tra tutti i soggetti interessati al bene della società”.

Il bilancio delle due stagioni: “Abbiamo sfiorato il ritorno in Promozione, ricostruendo la squadra”

Giachetta è un presidente-operaio, che non ha mai voluto apparire, ma lavorare dietro le quinte. Quindi, siamo andati al sodo e gli abbiamo chiesto di cominciare l’intervista a partire dai risultati ottenuti negli ultimi due anni.  “Sono entrato in società due stagioni fa – spiega – su spinta di alcune persone che erano già dentro e da altri giovani soci. A forza di insistere, mi hanno convinto, anche perché conoscevo bene l’ambiente, essendo già presente come dirigente di lungo corso. Sapevo che sarebbe stata durissima. Succedevo a Giorgio Baleani che a mia volta avevo fatto entrare io in dirigenza 10 anni fa, assicurandogli il mio completo supporto dietro le quinte.

A livello di risultati, abbiamo preso una squadra con soli 3 giocatori del campionato di Promozione 2021-2022. Per questo, abbiamo dovuto rifarla quasi da zero, dall’allenatore e ai giocatori, e credo che abbiamo allestito formazioni competitive. E al primo colpo siamo arrivati a giocarci la finalissima play-off di Prima Categoria per il ritorno immediato in Promozione. Non è stato solo un campionato positivo, ma c’è stato una rivalutazione della società complessiva, tra strutture e sponsorizzazioni: abbiamo fatto un lavoro enorme, grazie all’aiuto di qualche collaboratore e sulle ali dell’entusiasmo”.

 “Abbiamo sempre cercato di avere un approccio positivo e abbiamo rilanciato il settore giovanile. Non ho mai detto che dovevamo ammazzare il campionato”

Abbiamo trovato – aggiunge – una Scuola Calcio in difficoltà e l’abbiamo rilanciata, ora con 230 iscritti. Non era facile, specie in seguito dell’addio di Giuliodori dopo tanti anni che era con noi. Abbiamo sempre cercato di lavorare con un approccio positivo. La biglietteria, ad esempio, ha registrato numeri da record,erano tanti anni che non venivano allo stadio così tante persone. Ovviamente le tre partite di play-off hanno significato tantissimo, ma resta comunque un record rispetto agli ultimi decenni”.

A chi parla di una Filottranese deludente per via delle due promozioni mancate, Giachetta ha le idee chiare. “Non ho mai detto – chiarisce il presidente uscente – che volevamo vincere o ammazzare il campionato: è ovvio che uno se lo augura, ma devi giocare 30 partite e non c’è nessun obbligo. I match bisogna giocarli sul campo, perché questo è il calcio”.

Un club, quello biancorosso, in salute nelle finanze.Lascio – spiega Giachetta – una società in attivo dal punto di vista economico, lo posso dire, sia a livello patrimoniale che a livello di bilancio. Se dietro la Filottranese ci fosse un paese intero che l’appoggia, con le forze economiche a disposizione, si potrebbe fare l’Eccellenza tranquillamente, sempre facendo un percorso graduale.  Tutti, però, devono partecipare: la Filottranese è dei Filottranesi, in particolare di chi è presente nella vita societaria e di chi la sostiene, tra cui i molti sponsor”.

“Ho dato tanto a questa società: i dialoghi sono bene accetti, ma ci vuole sempre rispetto”

Sento di aver dato tanto a questa società – prosegue il presidente uscente -. Avevo 17 anni quando ho visto lo spareggio tra Filottranese e Castelfidardo nel 1976 per l’accesso in Promozione, quando avevamo riempito il vecchio Stadio Dorico di Ancona, e tutta quella gente Ancona non l’aveva mai vista.

Da allora ci sono ancora persone che hanno un legame storico con questa maglia, con valori puliti, sportivi e leali. Io non sono contro i tifosi, ma credo che debbano tenere un comportamento adeguato, evitando di attaccare le società di appartenenza. I dialoghi sono sempre bene accetti e bisogna portare rispetto a chi si prende carico di tirare avanti la società”.

Per fare qualcosa di importante in queste categorie – prosegue – c’è bisogno che tutti remino nella stessa direzione, è la prima regola. Si può discutere, parlare e trovare soluzioni e da parte nostra c’è sempre stata apertura totale. Si lavora duramente con regole che ci devono essere in un’associazione, per rendere onore alla nostra storia”.

L’augurio per il futuro: “La Filottranese deve andare avanti con la partecipazione di tutti”

Giachetta conclude la sua intervista con un augurio al prossimo consiglio direttivo.Ora starà al nuovo direttivo e al nuovo presidente raccogliere questo testimone: faccio i loro migliori auguri. Mi auguroche la Filottranese possa andare avanti e credo ci sia bisogno di partecipazione da parte di tutti e dalla città in primis”.

Giacomo Grasselli

©riproduzione riservata

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